FIDArating Analysis – Aprile 2025

5/12/2025 6:42:43 AM

Panoramica di un periodo complesso per gli investitori globali

Quadro generale dei mercati

Aprile 2025 si è rivelato un mese impegnativo per gli investitori, segnato da un clima di avversione al rischio che ha portato a perdite generalizzate nei principali segmenti del mercato finanziario. Azioni, obbligazioni e materie prime hanno chiuso il mese in territorio negativo, riflettendo le incertezze del panorama economico globale.

Il mercato azionario ha subito una battuta d’arresto significativa, registrando un calo approssimativo del 2,8%. Anche il comparto obbligazionario ha mostrato debolezza, sebbene in misura minore, chiudendo con una perdita di circa l’1,3%. Nonostante il segno meno, le obbligazioni si sono posizionate come l’asset class con la performance “migliore” (o meno negativa) tra quelle principali analizzate. La frenata più marcata è arrivata dalle materie prime, che hanno subito un crollo notevole di quasi il 6,9%, alimentando le preoccupazioni sulla volatilità di questo settore.

Impatto sui portafogli diversificati

Queste dinamiche di mercato hanno inevitabilmente influenzato le performance dei portafogli d’investimento diversificati. Come prevedibile, i portafogli con una maggiore esposizione al rischio azionario, come i portafogli dinamici, hanno risentito maggiormente del calo, segnando una perdita di circa il 2,8%. I portafogli moderati hanno contenuto parzialmente le perdite, chiudendo intorno al -1,9%, mentre i portafogli prudenti hanno dimostrato una maggiore capacità difensiva, limitando il passivo a circa l’1,0%.

Analisi del mercato azionario

Approfondendo l’analisi del mercato azionario, aprile è stato un mese dominato dai rendimenti negativi: circa il 75% delle categorie azionarie ha riportato performance insoddisfacenti, contro un 25% che ha chiuso in positivo. Geograficamente, le azioni europee si sono distinte per risultati superiori alla media, seguite dai mercati asiatici. I mercati americani, invece, hanno mostrato performance inferiori.

Tra le categorie che sono riuscite a distinguersi positivamente figurano le azioni USA con copertura in Franco Svizzero (intorno al 2,3%), le azioni dei Paesi Iberici (circa 1,8%) e le azioni Large e Mid Cap dell’America Latina (circa 1,7%). All’estremo opposto, le azioni della Turchia hanno registrato la performance peggiore, con un tonfo di quasi il -11,8%.

A livello settoriale, il panorama è stato prevalentemente negativo. L’unico settore ad emergere con un risultato positivo degno di nota è stato quello immobiliare in Europa, con un incremento di circa il 5%. Al contrario, il settore energia ha subito la peggiore flessione, con un calo drastico di circa il -12%.

Tendenze del mercato obbligazionario

Passando al mercato obbligazionario, anche qui si è osservata una predominanza di rendimenti negativi. Tuttavia, i rendimenti sugli strumenti monetari in dollari USA, euro e franco svizzero si sono posizionati ai vertici. Le obbligazioni tematiche Euro Corporate Socialmente Responsabili hanno avuto un rendimento meno soddisfacente, chiudendo intorno allo 0,9%.

In generale, le esposizioni in euro hanno registrato in media i risultati più positivi nel reddito fisso. Gli indici sulle obbligazioni a breve termine hanno mostrato una certa resilienza. Tra le categorie più colpite figurano le obbligazioni convertibili Asia Pacifico (-6,1%), le obbligazioni America Latina (-5,3%) e le obbligazioni USA Corporate High Yield (-4,9%).

ETF speculativi e strategie alternative

Per quanto riguarda gli ETF speculativi (quelli che utilizzano leva o strategie short), il mese ha visto risultati molto divergenti. La strategia su Commodities con leva 3 short ha registrato la performance migliore, con un guadagno approssimativo del 17%. Al contrario, il comparto delle Azioni con leva 3 short ha evidenziato la performance peggiore, subendo una perdita di circa il 25%.

Il mercato italiano del risparmio gestito

Infine, uno sguardo ai numeri complessivi del mercato italiano del risparmio gestito al 30 aprile 2025: si contavano 91.215 Fondi autorizzati o quotati in Italia (un decremento di 36 rispetto al mese precedente) e 10.954 ETF (+109 rispetto al mese precedente).

 


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