Settore assicurativo (IDD): normativa ed opportunità

04/12/2019 11:09:34

In parallelo con l’entrata in vigore della normativa europea MIFID II che regola il mondo del risparmio gestito, è divenuta operativa la nuova direttiva in campo assicurativo. La IDD (Insurance Distribution Directive) ha l’arduo compito di regolamentare il settore assicurativo e in particolar modo si prefigge l’obiettivo di migliorare la trasparenza e la tutela dell’investitore. I due organismi di riferimento, l’IVASS e la Consob, stanno lavorando di comune accordo per raggiungere questo traguardo, partendo innanzitutto dall’aumento dei destinatari ai quali la normativa è rivolta. Infatti le nuove norme di comportamento saranno applicabili a tutti i soggetti coinvolti nella distribuzione di prodotti assicurativi, e non solo dunque agli intermediari specifici del settore.

La normativa IDD si rivolge all’insieme degli strumenti assicurativi presenti sul mercato, ma una parte importante è dedicata in particolare alla sottocategoria dei prodotti IBIPs (Insurance Based Investment Products). Questa fattispecie si caratterizza per il fatto che alla parte tipica di copertura assicurativa viene affiancata una parte finanziaria pura, in cui le prestazioni sono strettamente collegate all’andamento delle attività finanziarie sottostanti. Le fattispecie più comuni sono:

  • i cosiddetti prodotti di Ramo I, collegati all’andamento della gestione separata sottostante;
  • i prodotti di Ramo III, detti anche Unit e Index Linked, i cui valori dipendono dall’andamento delle liste di strumenti sottostanti;
  • i prodotti di Ramo V, cioè polizze di capitalizzazione;
  • i prodotti Multiramo, caratterizzati dall’unione di prodotti di Ramo I e Ramo III.

Da sempre il mondo assicurativo è percepito come un ambiente opaco e ostico, caratterizzato da un’offerta composta da una miriade di prodotti di difficile comprensione, una giungla in cui l’investitore spesso si sente disorientato. La mancanza di una corretta e sostanziale informatizzazione dell’investitore, insieme a delle condizioni contrattuali a volte poco trasparenti e comprensibili, sono alcune tra le problematiche a cui la normativa sta tentando di dare una risposta. Per fare ciò l’IVASS, tra gli altri, ha introdotto il DIP aggiuntivo , che completa il DIP (Documento Informativo Precontrattuale), e per quanto riguarda gli IBIPs, il KID (Key Information Document), entrambi previsti dai relativi regolamenti europei per mostrare informazioni fondamentali del prodotto in maniera uniforme. La nuova documentazione sostituisce così la nota informativa con l’obiettivo di rendere più facile la comparazione fra gli strumenti.

Il fine ultimo dell’IDD è il passaggio dall’attuale visione “prodotto-centrica” ad una concezione “cliente-centrica” del mercato, mettendo in primo piano nel percorso di consulenza la valutazione del consumatore e delle proprie esigenze (person-first). Come per i prodotti finanziari in senso stretto, la relazione con l’utente risulta più stretta: al cliente verrà offerta la possibilità di personalizzare la scelta del prodotto in base al suo profilo di rischio, ottenendo come risultato finale una polizza quanto più su misura alle sue richieste, grazie anche ad una spinta sempre maggiore verso la digitalizzazione del settore.

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